scarpe rosse

Un uomo che esercita una qualsiasi forma di violenza sulle donne sta commettendo qualcosa di terribile. E’ vero: oggi questi comportamenti sono sanzionati penalmente, e chiunque si macchi di una colpa così abietta sarà chiamato a risponderne. Ma non bastano le leggi per fermare tale fenomeno perché la violenza sulle donne ha radici antiche e profonde nella nostra cultura. Si annida nel nostro linguaggio, nell’organizzazione della società, nelle rappresentazioni dei ruoli sessuali. Si annida dentro di noi. Tutti gli uomini devono assumersi la responsabilità di contribuire a porre fine a questo problema.
E’ necessario prendere coscienza che il problema della violenza di genere è un problema culturale e sociale, non un problema di ordine pubblico. Infatti, il luogo primario di violenza sulle donne è l’ambiente domestico, e si basa sull’ineguale distribuzione di potere tra uomo e donna; basti pensare che sino a non molto tempo fa con il termine passione veniva socialmente accettato il fenomeno del femminicidio perpetrato dalla figura maschile.
Allo stesso modo è necessario individuare la violenza in ogni sua forma: verbale, psicologica, oltre che fisica. E quella psicologica, che è quella più subdola, si manifesta anche nei luoghi di lavoro, assumendo forme differenti. E’ con le esperienze virtuose, le cosiddette buone pratiche, che nelle aziende si può aumentare il benessere nei luoghi di lavoro, e al contempo contrastare il disagio di coloro che in un’ organizzazione spendono il proprio tempo, le proprie energie e i propri vissuti cognitivi ed emotivi .
Oggi, 25 novembre 2015, voglio celebrare le donne di ogni paese, religione ed etnia che combattono quotidianamente la loro battaglia contro ogni forma di violenza e contro il terrorismo, a tal proposito voglio ricordare quanto previsto dalla nostra Carta Costituzionale a protezione della famiglia elemento fondante della nostra società.

Art. 31 Costituzione
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

La Costituzione Italiana, sancisce il principio di uguaglianza di genere: uomini e donne, in particolare nel mondo del lavoro, hanno diritto al medesimo trattamento. Riconoscendo la pari dignità sociale e l’uguaglianza davanti alla legge a tutti i cittadini (art. 3), la parità tra donne e uomini in ambito lavorativo (artt.4 e 37), l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi all’interno del matrimonio (art.29) e la parità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza (art. 51), la Costituzione pone punti di riferimento importanti per lo sviluppo della normativa futura.

L’8 marzo 2002, per garantire una maggior presenza delle donne nelle cariche pubbliche, venne modificato l’art. 51 della Costituzione. E’ così prevista l’adozione di appositi provvedimenti finalizzati all’attuazione delle pari opportunità fra uomini e donne nella rappresentanza.

Un pensiero su “CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

  1. L’ha ribloggato su Un Paese più… dipende da noi!e ha commentato:

    Oggi, 25 novembre 2015, voglio celebrare le donne di ogni paese, religione ed etnia che combattono quotidianamente la loro battaglia contro ogni forma di violenza e contro il terrorismo, a tal proposito voglio ricordare quanto previsto dalla nostra Carta Costituzionale a protezione della famiglia elemento fondante della nostra società.

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